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Published : 25/03/2020 16:47:58
Categories : Letture
Secondo le credenze degli antichi quiyús, se qualcuno lascia ogni giorno un fiore sulla tomba dell’amata, dopo un certo numero di giorni (la cifra è segreta), l’amata si alza dalla tomba, rivela una verità all’amato, e ritorna sotto terra. Così ho fatto. Per anni, ogni giorno, con il sole o con la pioggia, con la neve o con il gelo, ho lasciato un fiore sulla sepoltura dove riposa il corpo della mia amata. Oggi, infine, non appena ho deposto l’orchidea, la terra si è aperta, e la mia amata, florida e radiosa, si è sollevata dalla ghiaia, mi ha guardato gravemente e mi ha detto: «Sei sempre lo stesso, Mauricio, continui a perdere tempo dietro a ridicole superstizioni! Quando metterai la testa a posto?». Mi ha sputato in faccia ed è tornata nella tomba.
Mi piacevano i suoi occhi. Le feci una foto e tappezzai tutta la mia stanza con il suo sguardo. Mi piaceva la sua voce. La registrai e adesso la ascolto tutto il giorno e tutta la notte. Sto così bene nella mia camera che non esco da mesi.
La mia famiglia l’ha pregata di venire a schiodarmi dalla prigione. Ieri ha bussato alla mia porta. Mi ha chiesto di uscire, voleva che facessimo una passeggiata. Non è riuscita a strapparmi via dalla mia felicità.
Entrò in casa mia gridando di aver incontrato la donna dei suoi sogni, che era proprio come l’aveva sognata, che lo amava perché anche lui era l’uomo dei suoi sogni, dei sogni di lei!
Gli offrii una tazza di caffè e gli dissi di riposare.
«Ma allora non sono stato chiaro?» insistette. «Ho incontrato la donna dei miei sogni!».
Aspettai che le tazze fossero vuote, lo ringraziai per i fiori che mi portava periodicamente al cimitero, gli ripetei che di lui avevo un bel ricordo e gli annunciai che a un certo punto si sarebbe svegliato.
Argentino, è nato a Buenos Aires nel 1966. È docente di Lingua e Letteratura ispanoamericana e direttore editoriale di Macedonia, casa editrice specializzata in microfinzione. Ha pubblicato un libro di racconti, La tierra de los desorientados (2008), e quattro di microfinzione: La colección de minilibros. Minicuentos (1994), Con las palabras contadas (2003), La vida misma y otras minificciones (2007) e Variaciones sobre el sueño de Chang Tzu (2009). Ha vinto il primo premio del XIV concorso di narrativa breve della rivista «Puro Cuento» e del XII Concurso de Cuentos dell’Università Autónoma di Madrid.
Traduzione di Marcella Ruggiero